Cnr, “Durante il lockdown: meno 30% carbonio organico derivante dalle attività antropiche nell’Arno”

I primi risultati di una ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) sull’effetto del lockdown su fiumi e acque costiere

“Le nostre misure hanno mostrato una riduzione di carbonio organico di circa 30 %, una sostanza legata alle attività antropiche”, spiega Chiara Santinelli, ricercatrice dell’Istituto di biofisica del Cnr, “il fatto che siano diminuiti in corrispondenza di un evento senza precedenti come il lockdown, ci fa ipotizzare che ci sia un legame”.

Il monitoraggio del fiume Arno fa parte di un progetto nazionale che durerà un anno, chiamato Snapshot, che coinvolge dieci aree costiere del Paese (Laguna di Venezia, foci dei fiumi Po, Sarno, Tevere, Arno, e i mari che bagnano Ancona, Taranto, Palermo, Napoli e Genova).

In Toscana, Chiara Santinelli, ricercatrice dell’Istituto di biofisica del Cnr con i suoi colleghi e colleghe stanno effettuando una campagna di campionamento lungo il percorso del fiume Arno dalla sorgente alla foce.

“Stiamo cercando di valutare l’impatto degli affluenti e quale può essere l’attività antropica che scarica queste sostanze”, continua Santinelli, “si tratta di molecole che possono derivare dagli scarichi delle fogne ma anche dalle attività agricole, allevamenti, industrie. Più o meno tutte le attività antropiche rilasciano queste molecole”.

I dati sono in fase di valutazione, il Cnr dovrebbe pubblicare i risultati scientifici della ricerca sull’impatto del lockdown sulle acque costiere e fluviali tra pochi mesi.

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